Festa Europea della Musica anche a S.Benedetto del Tronto

FESTA EUROPEA DELLA MUSICA

Domenica 26 Giugno –  PALAZZINA AZZURRA -ingresso libero

Una kermesse non stop dalle ore 18.30 alle 24 con vari musicisti del territorio che spazieranno su vari generi musicali: pop, leggera, classica, jazz, smooth, folk, etnica, ecc.



Le origini della Festa della Musica. La vera scintilla creatrice di questo evento, si manifesta nel 1976. È l’americano Joël Cohen, allora produttore per il canale radio France-Musique, a concepire l’idea con i suoi “Saturnali della Musica“.

L’iniziativa è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla SIAE e dall’AIPFM (Associazione italiana per la promozione della Festa della Musica), in collaborazione con UNPLI, Feniarco, l’Anci, la Conferenza delle Regioni, il Miur, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Salute, il Ministero della Difesa e quello di Grazia e Giustizia. Sponsor dell’evento Carrefour. Main Media Partner: RAI Media Partner: Rai radio Tre, Grandi Stazioni Retail, Telesia e Trenitalia.

La Festa della musica nasce nel 1982 grazie all’iniziativa del Ministero della cultura francese come segno di una nuova politica musicale nel paese, alla luce di uno studio da cui risultava che “i francesi possedevano più di quattro milioni di strumenti musicali”, spesso non utilizzati, che rischiavano di finire nei cassonetti della spazzatura[1]. Maurice Fleuret, critico musicale e neo Direttore della musica e della Danza al Ministero della cultura francese guidato da Jack Lang, decise di creare una festa gratuita, aperta a tutte le musiche (senza gerarchia di generi o di pratiche) e a tutti i francesi, incoraggiando chiunque a scendere per strada e suonare con i propri strumenti oppure cantare, senza limiti di sorta. Per questa festa totalmente laica fu scelta la data del 21 giugno, cioè quella del solstizio d’estate.

Nonostante la paura di creare una grande confusione con l’appello (Fate vedere quello che sapete fare! Fate della musica nelle strade, nei chioschi, nelle stazioni, in tutti i luoghi pubblici…) e nonostante lo scetticismo di molti (in particolare dei grandi media, radio e televisione, che erano stati sollecitati per lanciare il messaggio), la prima Festa della musica ebbe luogo il 21 giugno 1982, invitando tutti i musicisti, amatori e professionisti, a prendere il loro strumento e suonare per mezz’ora, dalle 20.30 alle 21.00, in qualsiasi luogo pubblico[2]. Lo slogan era “La musica dappertutto, concerti in nessun luogo”[3]. Nelle piazze, nelle scuole, nei musei, nelle strade e perfino negli aeroporti, la musica è protagonista di un forte messaggio di accessibilità universale, rivolto ad ogni popolo e cultura. Il tutto sostenuto dal significato fondamentale attribuito alla data, il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, di cui spesso dimentichiamo l’intrinseca importanza avuta nella storia, fin dalle civiltà antiche.

La Festa della musica in Italia

In Italia, nei primi anni novanta alcune città iniziarono ad interessarsi della manifestazione. Nel 1995 Roma e Napoli, firmatari della Carta di Budapest, in contatto con la ADCEP, iniziarono un percorso comune di coordinamento europeo della manifestazione. Negli anni successivi aderirono altre città come Senigallia, Arco, Lanuvio, Brescia e tante altre[5]. La città è sempre stato il principale scenario della Festa della musica. Una delle sue funzioni principali è quella di offrire, a soggetti diversi, i suoi luoghi da sempre identificativi della vita sociale, politica e culturale di una comunità. In quest’ottica si sviluppa il concetto della Festa della musica. I suoi obiettivi marcatamente sociali si traducono in un’idea di collegamento, di unione fisica, culturale e simbolica tra i luoghi delle città, la musica e la gente.

Dal 2016 il Ministero della cultura (già Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) promuove la Festa della musica su tutto il territorio nazionale italiano attraverso l’AIPFM (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della musica)[5].

Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, la musica si diffonde su strade, piazze, cortili, chiostri e anche luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in una celebrazione di ogni genere musicale, moderno o classico, che mobilita scuole di musica, conservatori, associazioni, orchestre, corali, bande etc. La Festa della musica si svolge anche in ospedali e carceri, e nei luoghi del disagio sociale dove la musica compie pienamente la sua funzione di integrazione e coesione sociale. Inoltre in quel giorno il Ministero della cultura apre alla Festa i luoghi d’arte e storici consentendo, attraverso la musica, di diffondere la conoscenza del vasto patrimonio culturale italiano[5].

La Festa della musica rappresenta un momento di forte aggregazione nel tessuto sociale italiano che rafforza i valori di cittadinanza a livello locale, migliorando e favorendo un rapporto positivo fra cittadini enti e amministrazioni. È stata osservata inoltre una forte adesione in Italia dei centri più piccoli, rivelando l’importanza per i Comuni di creare momenti di coesione e legame sociale[5].