Ristori anche se si riparte
Roma_23.02.2021 Nel giorno della protesta dei lavoratori dello spettacolo, in cui viene chiesta la ripartenza in sicurezza di tutto il settore, AssoArtisti, sindacato degli artisti Confesercenti, torna sulla necessità che si riparta, ma con una nuova legge dello spettacolo, che consenta un riconoscimento della figura professionale dell’artista che lo tuteli a livello salariale e previdenziale.
“Molto spesso – spiega il presidente nazionale Gabriele Altobelli – i nostri operatori vengono inquadrati in maniera errata e questo produce un danno professionale ed economico. Procedere con le riforme, su cui tanto abbiamo lavorato in diversi tavoli, e con l’approvazione della nuova legge sullo spettacolo consentirà, fin dalla ripartenza, di ridare dignità e speranza a lavoratori ed imprese dello spettacolo e delle arti performative”.
Sulla riapertura degli spazi dal vivo e degli eventi Altobelli ribadisce: “AssoArtisti ha lavorato da mesi insieme ad altre sigle per un Protocollo Operativo per la riapertura degli spazi dello spettacolo dal vivo e degli eventi, inviato proprio ieri (22.02.2021) alle istituzioni in occasione della nostra partecipazione al “Tavolo spettacolo” presso il Mibac, che potrà essere omogeneo per tutte le regioni e che permetterà di non chiudere più, a meno di situazioni di emergenza grave, e di evitare le aperture a singhiozzo, perché la cultura e gli spettacoli hanno bisogno di programmazione”.
“Inoltre è essenziale – sottolinea il presidente di AssoArtisti – dato che alcuni spazi non potranno riaprire, sia per le capienze ridottissime che per sostenibilità, continuare a prevedere incentivi e forme di ristoro: questo anche per chi aprirà e che, con il pubblico contingentato, subirà notevoli diminuzioni di fatturato che non gli consentiranno programmazioni ampie”.
“Infine – conclude Altobelli – segnaliamo l’importanza di una campagna nazionale di valorizzazione degli spettacoli dal vivo, che illustri come essi si svolgano in piena sicurezza. Far riaffezionare il pubblico agli eventi e all’importanza e alla necessità di queste forme d’arte e di cultura è essenziale, non solo perché il nostro è un settore che impiega 330 mila lavoratori, ma perché è parte integrante del patrimonio artistico e culturale del Paese”.