03.05.2020_Il Ministro Franceschini su RAI 2 da Fazio: “Il mio impegno è totale nel sostenere il mondo della cultura, il quale non è fatto solo di star ma anche di migliaia di lavoratori con contratti complicati, intermittenti, pagati poco. Volevo ricordare che abbiamo esteso la cassa integrazione anche a coloro che non ne avevano diritto normalmente, la misura dei 600 euro ha aiutato molti lavoratori della cultura.
Stiamo lavorando per abbassare il limite delle 30 giornate …(riferite alle giornate lavorate nel 2019 di cui al bonus per lavoratori spettacolo di marzo, me è) a 15 o a 7 giornate. Ho firmato dei decreti di 33 milioni di euro che vanno ad aiutare i più deboli, comprese tutte quelle compagnie di danza, teatro, musica che non prendevano contributi dal Fondo Unico dello Spettacolo. Ci sono anche 13 milioni per tutti coloro che hanno un reddito sotto ai 20 mila euro e che percepiscono poco dal diritto d’autore: artisti, musicisti, autori. E anche quelli che non fossero coperti dalle misure di carattere generale, riceveranno un aiuto con questo fondo di emergenza”.
Parlando del teatro (era collegato in diretta anche il Direttore della Scala di Milano): “i problemi non sono solo nella platea, ma anche sul palco”, intendendo l’impossibilità di attuare distanziamenti adeguati. Parla dei musei, più facili da riaprire poiché vi si potrà accedere “singolarmente, contingentati, come nei negozi”. Anche riaprire le librerie sembrava un atto assurdo, ma l’abbiamo fatto, poiché il libro è un pezzo essenziale della nostra vita. Io credo – e sarà da confermare – che i musei riapriranno e saranno in grado di garantire le norme di sicurezza ai visitatori. In Italia ci sono 4 mila musei: non riapriranno tutti, riapriranno gradualmente quelli che saranno in grado di farlo”.
Apprezziamo l’impegno del Ministro, ma i sostegni riusciranno ad essere garantiti fino alle rispettive ripartenze dei vari settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, del teatro, della danza? E soprattutto, le erogazioni dovranno essere tempestive…è inaccettabile che ad oggi ci siano ancora artisti che non hanno ricevuto le 600 euro di marzo.