La Spezia. L’attività di contrasto al lavoro nero e all’economia sommersa svolta dalla DPL spezzina in tutti gli ambiti economici ha condotto ad un accertamento nei confronti di una palestra con centro benessere della Val di Magra, che faceva ricorso da anni a prestazioni di lavoro nero sia per quanto riguarda il personale addetto alla reception che per quanto riguarda alcuni istruttori di fitness. La verifica effettuata in collaborazione con l’ENPALS (l’ente previdenziale degli atleti e istruttori sportivi professionisti e, in determinati casi, anche dilettanti) ha riscontrato l’irregolare occupazione dal 2006 al 2008 di 9 persone, di cui 3 del tutto sconosciute alla pubblica amministrazione e 6 sprovviste di contratto di lavoro ma ingaggiate con contratti di natura “occasionale” senza alcuna copertura previdenziale, pur lavorando nel centro sportivo da anni con abitualità e prevalenza. Gli ispettori hanno proceduto a contestare le violazioni relative al mancato inquadramento con l’applicazione della cosiddetta “maxisanzione” (3000 euro a persona, più 150 euro per ogni giornata lavorata in nero) cresciuta in ragione del tempo trascorso, fino ad un importo di 300.000 euro. Inoltre, ai responsabili della palestra è stato presentato un conto di contributi ENPALS di altri 182.000 euro, derivante dalla mancata assicurazione del personale dall’inizio dei rapporti di collaborazione fino alla data degli accertamenti.
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